Energia sismica o geotermica?

E il suo sfruttamento

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    "Mi posi all'opera piu fiducioso che mai convinto che nulla assolutamente nulla avviene a caso nell'Universo" Raffaele Bendandi

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    Una idea forse pericolosa? Ecco un file da leggere di cui pubblico l'introduzione

    www.istitutotecnicoacerbope.gov.it/...20terremoti.pdf

    1. INTRODUZIONE
    L’idea del progetto, tema del presente lavoro, può considerarsi come la sintesi di riflessioni di natura diversa di fronte al drammatico evento sismico che ha colpito lo scorso anno la nostra regione.
    Una volta superato il dolore e lo sconforto è prevalsa in ciascuno una volontà propositiva, sia sotto l’aspetto della ricostruzione del territorio che quello socio-economico e culturale. Certamente, è per tutti chiaro che bisognerà ripartire dalla predisposizione di rigidi criteri antisismici, posto che attualmente non è possibile la previsione di tali eventi, e dalla applicazione di soluzioni eco-compatibili che si pongono oggi di pressante attualità. Da queste premesse trae spunto la nostra riflessione estendendosi a tematiche e problematiche solo in apparenza da esse distanti, come l’inquinamento ambientale nonché l’individuazione e il possibile sfruttamento di fonti di energia alternative e rinnovabili che in parte sono già state individuate nell'energia solare, nell’energia eolica, nell’energia geotermica.
    Il nostro lavoro muove, dunque, da una riconsiderazione dell’evento sismico non più inteso come forza distruttiva ma come un evento naturale capace di generare dal movimento tellurico una ingente quantità di energia in pochi minuti, pertanto una risorsa energetica da poter sfruttare a beneficio dell’Uomo.
    Perciò, svolte le dovute ricerche, possiamo immaginare la realizzazione di un impianto in grado di trasformare energia sismica in energia elettrica. Considerando che la sua eventuale realizzazione comporti un notevole dispendio economico, bisognerà valutarne la collocazione in determinate aree geografiche che rispondano a certi criteri, quali l’alta attività sismica, la frequenza degli eventi, l’orografia del territorio, l’impatto ambientale, etc.. Abbiamo perciò fatto un’analisi delle mappe sismiche del mondo (dati rilevati dal sito www.heartquake.usgs.gov) negli ultimi otto anni, dal 2002 al 2009, elaborando una lista dei Paesi in cui è stato registrato il numero più alto di eventi sismici d’intensità superiore al quinto grado di magnitudine della scala Richter in un anno. E’ emerso che i paesi a più alta frequenza di terremoti importanti risultano:

    1. L’Indonesia;
    2. La Cina;
    3. Il Giappone;
    4. L’Iran;
    5. La Turchia;
    6. L’India;
    7. Gli Usa;
    8. La Grecia. ( segue poi nel link )

    Pubblico anche come contraltare un altro documento dell'Ingv

    www.ingv.it/ufficio-stampa/stampa-e...sottosuolo/view

    Uno studio scientifico propone un metodo per il monitoraggio del rischio derivante dalla sismicità indotta dallo sfruttamento geotermico del sottosuolo"

    16/01/2013

    L'esplorazione del sottosuolo finalizzata alla produzione di energia tramite lo sfruttamento del calore interno della terra (l'energia geotermica), ha comportato in alcuni casi un aumento del rischio sismico. Infatti, nel corso di operazioni relative al pompaggio o all'estrazione di fluidi geotermali sotterranei, si sono verificati terremoti medio-piccoli.
    Uno studio condotto da Vincenzo Convertito, Nils Maercklin, Nitin Sharma e Aldo Zollo e pubblicato su Bulletin of the Seismological Society of America, esamina questi problemi relativi a un campo geotermico noto come "The Geysers", localizzato nel nord della California e sfruttato sin dagli anni '60.
    In questo campo i fluidi del serbatoio principale raggiungono una temperatura di 235°C e sono intrappolati sotto uno strato impermeabile di roccia tra uno e tre chilometri di profondità. Come riportato da studi precedenti, si è notato che quando iniziò l'estrazione del fluido geotermico per creare elettricità, la cosiddetta sismicità indotta aumentò sensibilmente, crescendo di pari passo con l'intensificarsi dello sfruttamento. Recentemente, nel periodo di Aprile 2007 - Ottobre 2010, sono stati registrati ben sette terremoti, in questa area, di magnitudo uguale e superiore a quattro.

    Lo studio condotto dai ricercatori dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) e dall'Università di Napoli, fornisce uno strumento che permette di valutare gli effetti della sismicità indotta dallo sfruttamento geotermico e di valutare come la pericolosità vari nel tempo in funzione delle attività industriali, quali iniezioni o emungimento di fluidi. La tecnica proposta nello studio si basa sull'analisi in continuo, nel tempo e nello spazio, dei parametri utilizzati per la valutazione della pericolosità sismica. Nello studio si evidenzia infatti come la variazione di uno o più parametri possa portare ad una variazione sia della probabilità di avere eventi potenzialmente più dannosi che della pericolosità sismica, richiedendo quindi agli operatori una ri-calibrazione delle operazioni di campo. La tecnica permetterà di studiare la sismicità indotta, oltre che nel caso dello sfruttamento delle aree geotermiche, anche relativamente all'estrazione di idrocarburi e all'immagazzinamento di anidride carbonica.
    Ufficio Stampa INGV

    Edited by giuseppeco - 24/4/2014, 13:04
     
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