Messaggi da un'Altra Dimensione

Posts written by Giuseppeco.

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    Purtroppo penso che le mie coclusioni siano corrette
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    Pubblico oggi queste mie considerazioni

    ACCELERATORI DI PARTICELLE DI MUONI ED ERUZIONI VULCANICHE

    ЧАСТИЦ УСКОРИТЕЛЕЙ мюонов и извержений вулканов

    MUONI PARTICLE ACCELERATORS AND VULCANIC ERUPTIONS

    Per prima cosa spieghiamo cosa sono i Muoni.
    I muoni sono particelle prodotte dallo scontro delle radiazioni cosmiche provenienti dallo spazio quando entrano in contatto con l'alta atmosfera terrestre, a 15 chilometri circa di altezza rispetto alla superficie terrestre, hanno massa circa 207 volte quella dell’elettrone carica elettrica negativa e sono particelle instabili che vivono 2,2 microsecondi (2,2 milionesimi di secondo ) e viaggiano al 99,92% delle velocità della luce cioè circa 300.000 Km al secondo. Alla fine della loro vita decadono in un elettrone e in una coppia neutrino e antineutrino.
    Tenendo conto della loro velocità dovrebbero quindi potere percorrere solamente 660 metri, ma riescono invece ad arrivare sulla superficie terrestre.
    Infatti, in base alla teoria della relatività di Einstein viaggiando a velocità prossime a quelle della luce si assiste a una dilatazione del tempo che nel caso del Muone e di circa 25 volte la sua vita media, si arriva quindi a un risultato di 16 km circa, ciò gli consente quindi di percorrere i 15 chilometri che lo separano dalla superficie terrestre.
    E il famoso esempio dell’astronauta che viaggiando a velocità prossime a quelle della luce al suo ritorno sulla terra trova suo fratello gemello molto invecchiato mentre lui è rimasto giovane.

    www.astroparticelle.it/presentazione.asp

    http://physicsopenlab.org/2016/01/10/decad...-muoni-cosmici/

    www.lafisica.info/i_muoni_.html

    www.roma1.infn.it/exp/webmqc/Il%...#37;20muoni.pdf

    Parliamo ora brevemente dell’attività solare sulle radiazioni cosmiche che arrivano sulla terra e quindi anche al numero di Muoni che arrivano sulla sua superficie.
    Nel momento in cui sto scrivendo, Luglio del 2017, ci ritroviamo in una fase di bassa attività magnetica solare cosa che sta permettendo a una quantità maggiore di quantità di raggi cosmici di raggiungere il nostro pianeta. Inoltre alcuni fisici solari e astronomi si aspettano che l’attività solare cada bruscamente negli anni a venire, e di conseguenza i raggi cosmici aumentino causando a loro volta una maggiore produzione di Muoni nella alta atmosfera che arrivano poi sulla terra.

    www.focus.it/scienza/spazio/il-sole...olare-al-minimo

    www.palazzosomeda.it/Osservatorio/I...icieilclima.htm

    Queste informazioni ci serviranno più avanti man mano che andrò a completare questo mio articolo.

    Introduciamo ora alcuni studi sulla correlazione tra il numero di Muoni che arrivano sulla terra e l’aumento delle eruzioni vulcaniche sub pliniane e pliniane sulla Terra.
    Come scrivevo in precedenza è dimostrato da molti studi che in presenza di un’alta attività magnetica solare il flusso di particelle cariche dei raggi cosmici galattici che hanno origine al di fuori del sistema solare viene in gran parte respinto dal vento solare
    Mentre noi ci troviamo in questi anni e sembra ci troveremo per molti anni a venire nella situazione opposta di bassa attività solare.
    Cito ora uno di questi studi e vi chiedo di concentrarvi sempre sulle nostre particelle di Muoni.
    “Considerando che il magma ricco in silicio ha una tensione superficiale relativamente alta (circa 0.1 Nm-1), il tasso di enucleazione omogenea è talmente basso che tale magma esiste in uno stato molto supersaturo senza una considerevole dissoluzione [il termine origine è “exsolution”. N.d.R.], anche quando si trova relativamente vicino alla superficie, fra il range di penetrazione dei muoni dei raggi cosmici (1-10 GeV). Questi Muoni possono contribuire alla nucleazione in un magma supersaturo, come documentato da molti autori, studiando una camera delle bolle, via pero dita di ionizzazione. Questa nucleazione, radiazione-indotta, può condurre alla dissoluzione pre-eruttiva di acqua nel magma ricco in silicio.
    Si evidenzia una correlazione negativa fra le eruzioni di magma ricche in silicio e l’attività magnetica del Sole: 8 su 11 eruzioni (periodo preso in esame 1700 2005 D.C.) si sono verificate in un periodo in cui il Sole non è attivo. Tale anti-correlazione suggerisce che le eruzioni di magma ricco in silicio sono innescate dalla nucleazione delle bolle del magma, indotta dai Muoni nei raggi cosmici. Una violenta distruzione della volta magmatica nel canale [eruttivo] si innesca quando il tasso di produzione Jrad, del sito della possibile nucleazione eccede il tasso di estinzione, Qmax”
    Nota Bene, la Nucleazione è uno dei meccanismi attraverso cui può avvenire una transizione di fase, ad esempio il passaggio da stato liquido a solido di un metallo, o nella cristallizzazione il passaggio dallo stato liquido a quello solido cristallino. Un’alta concentrazione di Muoni potrebbe fare espandere il magma iniziando una fase eruttiva in un vulcano.

    http://vulcanonews.blogspot.it/2015/04/un-...imento.html?m=1

    www.palazzosomeda.it/Osservatorio/R...ivulcaniche.htm

    www.meteoservice.net/eruzioni-vulca...-raggi-cosmici/

    Iniziamo quindi a scrivere dell’uso che è possibile fare delle particelle di Muoni in Vulcanologia, in quest’articolo, di cui riporto uno stralcio, si evidenzia come essi possano essere usati per “Radiografare“ un Vulcano vista la loro elevata capacità penetrante. Nella ricerca Italo Giapponese che sto citando viene usato un semplice rilevatore di particelle di Muoni che misurando unicamente quelli che provengono dall’atmosfera non altera in alcuna maniera la misura di quelli che arrivano sul vulcano, in questo caso il Vesuvio.

    www.vesuviolive.it/ultime-notizie/5...eruttive-quali/

    L’uso della radiografia punterà a esplorare le strutture interne nella parte emergente dei vulcani in modo da riconoscere le zone di minore densità, le quali saranno le probabili vie eruttive. Il principio della radiografia muonica è identico a quello dei raggi X utilizzati per il corpo umano. I muoni, particelle elementari simili agli elettroni ma di massa maggiore, possono attraversare rocce spesse un chilometro. In questo caso, la lastra per i raggi X è sostituita dal telescopio muonico, posto alle pendici del vulcano, che rintraccerà la traiettoria dei muoni che attraversano il vulcano provenendo dalla parte opposta e quindi di determinare una mappa del diverso assorbimento.
    La radiografia muonica si avrà solo della parte superiore del vulcano e permetterà così di vedere la sua struttura interna. Per il Vesuvio, la situazione è ancor più complicata poiché le dimensioni del suo cono sono molto elevate. Tale tecnica, non fornisce elementi utili alla previsione di un’eruzione, che invece dipende da fenomeni che avvengono a grande profondità e che sono indagati con altre tecniche. Però può fornire informazioni utili riguardano alle possibili vie di un’eventuale eruzione, migliorando le tecniche di prevenzione.

    Entro ora nella parte principale del mio articolo e non nascondo di farlo con una certa preoccupazione ma con la consapevolezza che quello che sto andando a dire deve essere almeno tenuto in considerazione, e vi invito a leggere MOLTO ATTENTAMENTE, quello che sto per riportare e per scrivere.

    www.asimmetrie.it/component/tags/tag/127-muoni

    www.accastampato.it/2011/05/il-decadimento-proibito/

    L’esperimento Meg (Muone in Elettrone e Gamma) ha come principale obiettivo la ricerca della violazione del sapore leptonico nel rarissimo decadimento del muone in elettrone e fotone (raggio gamma).
    Meg sfrutta un fascio di circa 100 milioni di muoni per secondo, ottenuto facendo incidere su un bersaglio di grafite il fascio di protoni dell’acceleratore del Paul Scherrer Institut a Zurigo, in Svizzera. I muoni hanno vita breve, di circa due milionesimi di secondo, e decadono nella maggior parte dei casi in un elettrone e due neutrini. Per rivelare gli eventuali rarissimi decadimenti in elettrone e fotone, Meg è dotato di rivelatori in grado di misurare contemporaneamente la direzione, l’energia e il tempo di arrivo di queste particelle. Il calorimetro elettromagnetico a xenon liquido, in particolare, equipaggiato con 846 fotomoltiplicatori, permette di rivelare la luce di scintillazione prodotta dai fotoni quando attraversano il mezzo sensibile. Compatibili con lo stesso decadimento, un elettrone e un fotone rivelati in coincidenza temporale sarebbero la prima prova sperimentale di un processo che viola il sapore leptonico. La loro rivelazione dimostrerebbe in modo inconfutabile la necessità di superare il modello standard.

    Andiamo ancora avanti nel mio ragionamento, rimanendo sempre nel campo degli acceleratori di particelle ma parlando ora del loro uso in medicina.
    Seguitemi per cortesia nel ragionamento, il CERN sta per produrre un piccolo iniettore di appena due metri in grado di accelerare protoni (particelle ancora più grandi dei Muoni )in acceleratori di particelle lineari in uso negli ospedali per combattere i tumori.

    Le sue caratteristiche rendono il mini-RFQ un perfetto iniettore per quella che il CERN descrive come "la nuova generazione di acceleratori lineari compatti e ad alta frequenza utilizzati per il trattamento dei tumori con i protoni", anche se le potenziali applicazioni vanno oltre la terapia con adroni. Peso e dimensioni ridotte rendono, infatti, il mini-acceleratore un ottimo strumento per la produzione i isotopi da utilizzare per funzioni di imaging. Peraltro, la produzione d’isotopi direttamente sul posto elimina la necessità di trasportare materiale radioattivo, oltre a dare la possibilità di produrre una gamma più ampia che isotopi.
    Inoltre, il mini-RFQ potrebbe essere in grado di accelerare particelle alfa per appliczioni di radioterapia avanzata, e poiché il dispositivo può essere facilmente trasportato, non è da escludere il suo utilizzo anche in altri campi, come ad esempio per l'analisi di reperti archeologici.

    www.asimmetrie.it/index.php/acceleratori-per-la-salute

    http://it.ibtimes.com/cern-sviluppa-un-min...-tumori-1411490

    Leggendo quanto sopra penso che probabilmente alcuni di Voi siano ora già arrivati alle mie stesse conclusioni.
    Migliorando anno dopo anno la nostra tecnologia, un acceleratore di Particelle di dimensioni non eccessive, che produca un fascio di particelle di Muoni indirizzato contro la caldera di un Vulcano può diventare un’Arma.
    Un vero è proprio Cannone a fasci di particelle di Muoni, in grado artificialmente di sollecitare l’attività di un Vulcano o peggio un supervulcano. E sto pensando allo Yellowstone oppure ai Campi Flegrei per esempio.

    CONSIDERAZIONI MORALI

    E’ giusto rendere nota una cosa del genere? A mio parere assolutamente Sì e vi spiego il perché.
    Innanzitutto questa è un’arma Subdola che potrebbe essere usata da uno Stato e produrre una catastrofe senza che si venga mai a sapere che è stata usata. Conoscendone invece la sua esistenza si potrebbero “sorvegliare” i luoghi, (naturalmente i Vulcani ) contro cui potrebbe essere puntato. L’unica cosa positiva e che il raggio di azione di questo fascio di particelle avendo il Muone una vita brevissima e’ di appena una quindicina di chilometri.
    Non è bellissimo da scrivere, ma il fatto che sia conosciuta da tutti l’esistenza di questa possibilità come per l’utilizzo della Bomba Atomica porterebbe lo stesso equilibrio creatosi fino ad ora e concretizzatosi fortunatamente con il suo mancato uso. Sapendo e avendo più nazioni questa tecnologia nessuna si ardirebbe a usarla andando poi incontro all’ovvia ritorsione dello stato contro cui sia indirizzato un simile attacco.
    Cosa ancora più importante, ho avuto questa “ intuizione” il 15 maggio 2017.
    Non ho la presunzione di pensare che altri dopo di me non la possano avere in futuro, magari tra pochi anni. Soprattutto non ho neanche la presunzione di immaginare chi un giorno possa fare una scoperta del genere.
    Se questa persona il 15 maggio 2027 arrivasse alle mia stesse conclusioni e si chiamasse Adolf Hitler Jr, potrebbe farne un uso ben diverso e ben più tragico di quello che ho deciso di farne io rivelandolo al pubblico. Infine non avendo la presunzione di conoscere il futuro non ho neanche la presunzione di conoscere il passato. Mi assilla una domanda drammatica, se a queste conclusioni qualcuno ci si fosse già arrivato??? Onestamente questa e una cosa probabile.
    Questa possibilità e troppo pericolosa perché sia nascosta e se non rilevata al pubblico potremmo trovarci in futuro ad assistere ad eventi drammatici e come scritto in precedenza senza sapere che sono stati provocati artificialmente. Rendiamoci conto che potrebbe provocare un numero di morti che non voglio immaginare.
    Ho quindi valutato che tra il tenere nascosta la cosa e il renderla pubblica la possibilità meno pericolosa sia la seconda.

    Edited by Giuseppeco. - 7/7/2017, 22:54
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    Ciao a tutti, un articolo del 1994 dell'Agenzia Adn Kronos dove si fà riferimento alla finestra temporale 2015 - 2029 per l'eruzione del Vesuvio e di fatto la si collega ai nuovi piani della protezione civile che si stavano facendo in quegli anni. Non vi è spiegato perchè si parla proprio degli anni tra il 2015 e il 2029 ma la motivazione tecnica e scientifica la trovate nei post sopra. ;) Archiviamolo e monitoriamo

    http://www1.adnkronos.com/Archivio/AdnAgen...IO-2_160100.php

    Provvedo anche a copiare il testo dell'articolo per averne futura memoria ed evitare che vada perduto e non sia più consultabile da internet


    Archivio . AdnAgenzia . 1994 . 12 . 20
    CRONACA
    VULCANI: ARRIVA LA POLIZZA CONTRO IL VESUVIO (2)
    (Adnkronos)- Ed e' proprio sul Vesuvio che sono puntati oggi gli occhi degli esperti. L'eruzione ci sara', ribadiscono, sara' violenta e, secondo alcuni, ha gia' una data: 2015-2029. Che cosa si sta facendo? ''A livello operativo la Commissione Vesuvio, insediata da noi presso la prefettura di Napoli e presieduta dal Prefetto - ha spiegato la Fumagalli Carulli - consegnera' i piani di evacuazione la prossima primavera. Poi partiremo con le esercitazioni dei cittadini, seguendo i modelli statunitensi e giapponesi''.

    E riguardo all'area vesuviana e' pronta un'altra novita'. ''Entro aprile del '95 vareremo una campagna di educazione alla popolazione che partira' nelle scuole dell'obbligo, frequentate, in questa zona, da circa 35mila studenti. Proietteremo nelle classi video informativi sulla situazione del Vesuvio e distribuiremo opuscoli sui piani di prevenzione e di evacuazione'' ha detto il direttore del GNV, Franco Barberi, da anni impegnato nel monitoraggio 24 ore su 24 del Vesuvio, che ne ha curato la stesura.

    A gettare acqua sul fuoco dell'allarmismo e' poi intervenuta la direttrice dell'Osservatorio Vesuviano, professore Civetta: ''Se la situazione sul Vesuvio e' pericolosa, non lo e' invece nei Campi Flegrei e nell'isola di Ischia. Contrariamente ha quanto e stato detto di recente, la situazione in queste zone e' tranquilla''.

    Situazione sotto controllo anche nelle altre aree a rischio vulcanico italiane (Etna, Vulcano, Stromboli le principali) dove, come ha detto Barberi ''il GNV mantiene una sorveglianza permanente ed in caso di insorgenza di fenomeni anomali vengono immediamente allertate la protezione Civile e le Prefetture competenti, mentre, in caso di necessita', scatta l'allarme e vengono messi in opera piani di emergenza gia' sperimentati con la popolazione''.

    A chiusura del convegno annuale del GNV, infine, e' stato consegnato il premio scientifico internazionale ''Marcello Carapezza'', istituito nel '92 dal GNV e dalla famiglia del famoso geochimico italiano, esperto di sorveglianza vulcanica. Quest'anno il premio e' stato assegnato alla dottoressa Lorella Francalanci - Universita' di Firenze - per le sue ricerche sull'origine dei magmi delle isole Eolie ed alla dottoressa Hazel Rymer - Open University, Gran Bretagna - per i suoi studi geofisici applicati alla previsione delle eruzioni.

    (Ada/Bb/Adnkronos)

    Edited by Giuseppeco. - 7/5/2017, 18:49
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    CITAZIONE (giuseppeco @ 4/3/2014, 20:26) 
    Ciao, inserisco questa discussione nella sezione sulle Credenze religiose, penso che questa teoria della fisica quantistica che sconfina nell'ambito religioso sia veramente "estrema" cercando di spiegare la nascita stessa di DIO. Una Entità intelligente consapevole di se stessa che nasce da una fluttuazione casuale di uno stato di Caos.La ho trovata interessante ed estremamente affascinante e credo meriti di essere quanto meno conosciuta visto che si spinge cosi lontano nella speculazione intellettuale descrivendo quello che può essere il lontano futuro, oppure come in un mandala, il remoto passato dell'universo tramite la nascita della forma di intelligenza "Divina" che forse potrebbe averlo creato da quello che noi definiamo come il Nulla. Le teorie sull'Universo sono molte, da credente mi piace immaginare la teoria del Big Crunch, quando per gravità l'universo finira' di espandersi e collassera' su stesso per dare vita a un nuovo Big Bang, come all'infinito battito del cuore di DIO.

    www.keplero.org/2011/09/i-cervelli-di-boltzmann.html

    http://celeritas.altervista.org/blog/parad...o-di-boltzmann/

    http://it.wikipedia.org/wiki/Cronologia_del_futuro_lontano

    Un cervello di Boltzmann appare nel vuoto mediante una diminuzione spontanea di entropia


    http://it.wikipedia.org/wiki/Cervello_di_Boltzmann

    Cervello di Boltzmann

    Un cervello di Boltzmann è un'ipotetica entità consapevole di sé, nata a causa di fluttuazioni casuali da uno stato di caos. L'idea ha ricevuto il nome del fisico Ludwig Boltzmann (1844-1906), il quale aveva avanzato l'idea che l'universo conosciuto fosse nato da una fluttuazione casuale, ovvero nello stesso modo in cui potrebbero sorgere i cervelli di Boltzmann.

    Paradosso del cervello di Boltzmann

    I cervelli di Boltzmann sono spesso menzionati nel contesto del "paradosso" o del "problema del cervello di Boltzmann". Sono anche chiamati "bambini di Boltzmann".[1]

    Il concetto sorge dal bisogno di chiarire il perché osserviamo un alto grado di organizzazione nell'universo. Il secondo principio della termodinamica dichiara che l'entropia totale in un universo chiuso non diminuisce mai. Possiamo pensare che lo stato più probabile dell'universo sia quello ad entropia alta, e dunque senza ordine. Allora perché l'entropia osservata è così bassa?

    Boltzmann ha supposto che noi e il nostro mondo di entropia bassa siamo una fluttuazione casuale in un universo di entropia alta. Perfino quasi in stato di equilibrio, ci sarebbero fluttuazioni stocastiche nel livello di entropia. Le fluttuazioni più frequenti sarebbero relativamente piccole, rilasciando solo una quantità piccola dell'entropia, mentre le fluttuazioni più grandi, e di conseguenza livelli di organizzazione alti, sarebbero comparativamente più rari. Fluttuazioni grandi sarebbero quasi inconcepibilmente rare, ma possibili per le enormi dimensioni dell'universo e all'idea che siamo risultato di queste fluttuazioni, ci sarebbe uno "effetto di selezione": osserviamo questo universo molto improbabile, perché abbiamo bisogno di condizioni improbabili per sorgere.

    Il paradosso del cervello di Boltzmann è che qualunque osservatore (cervelli coscienti di sé con ricordi falsi, inclusi i nostri cervelli) sia molto più probabile che esista come cervello di Boltzmann piuttosto che come risultato dell'evoluzione.

    Ciao ho riformulato ed ampliato questo post relativo alla nascita di un " Cervello di Boltzmann" una entita' intelligente e consapevole di se stessa postulata dalla teoria di un fisico e filosofo austriaco del secolo scorso. E veramente interessante e merita di essere riproposta per la lettura e la discussione

    https://it.m.wikipedia.org/wiki/Ludwig_Boltzmann

    Edited by Giuseppeco. - 4/5/2017, 19:37
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    Ad integrazione del precedente post in cui si discorreva dell'algoritmo di Giuseppe Imbò, l'ex direttore dell'Osservatorio Vesuviano che nel 1928 calcolò la finestra pericolosa per una eruzione del Vesuvio tra il 2015 e il 2029, voglio segnalare questo studio in cui si evidenziano le correlazioni tra le grandi eruzioni vulcaniche superiori a Vei 4 ( subpliniane ) e i periodi di bassa attività solare simili a quello che stiamo vivendo in questi anni e che dovrebbe acuirsi dal 2019-2020 e continuare almeno per il decennio successivo. Situazione che Imbò quando scrisse il suo Algoritmo un secolo fa non poteva sapere. Le due cose Purtroppo vanno a sovrapporsi ed e bene monitorare molto attentamente la situazione. In uno studio del Consiglio Nazionale delle Ricerche che lessi qualche tempo fà ho trovato la menzione dell'algoritmo di Imbò e voglio quindi credere e sperare che chi di dovere sia conscio delle cose e stia molto attento alla situazione negli anni a venire. Pubblico infine anche la voce su Giuseppe Imbò, Geofisico, tratta dalla enciclopedia Treccani

    https://daltonsminima.wordpress.com/2010/0...ita-geofisiche/

    www.treccani.it/enciclopedia/giuseppe-imbo/

    Edited by Giuseppeco. - 25/8/2018, 23:45
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    Benvenuta! Grazie a te di essere arrivata
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    Dato che il sito dove era stato pubblicato lo studio e ora chiuso ed il relativo link non è più funzionante se non per pochi attimi ne ho quasi miracolosamente copiato il contenuto per evitare di perderlo in seguito.
    E veramente importante che ve ne rimanga traccia sul nostro Forum come memoria storica di un eventuale evento futuro.
    Posso anche testimoniarvi che è diventato molto difficile reperire informazioni in rete sull'algoritmo di Imbò relative al Vesuvio.


    ULTIMI STUDI SCIENTIFICI SUL RISCHIO VESUVIO

    di GIORGIO PRINZI

    Il Vesuvio potrebbe dare luogo ad un'eruzione catastrofica, simile a quella del 79 d.C., tra il 2015 ed il 2030. Su cosa si fonda una previsione così precisa, ma al tempo stesso così generica ed indeterminata per poterla utilizzare come preallarme, ad esempio per evacuare in tempo la zona?
    Alla fine degli anni settanta Quaderni Radicali promosse un convegno su "Il rischio Vesuvio". Di recente ne ha parlato Agenzia Radicale (Rischio Vesuvio: la Cnn denuncia pericoli e scelte politiche; 5 ottobre 2007, cronaca); chi scrive ha trattato l'argomento anni orsono con tre articoli pubblicati (L'opinione) l'8 ed il 9 ottobre, il 22 novembre 1997.

    L'interesse all'argomento nacque per chi scrive da un incontro con il professor Giovanni Gregori, un fisico dell'atmosfera che si era interessato di fenomeni vulcanici.
    Il professor Gregori aveva notato che le curve d'intensità di alimentazione di Etna e Vesuvio relative agli ultimi sei secoli risultavano correlate e che lo erano, entrambe e senza alcun ritardo di fase, con l'andamento dell'attività solare. Mentre la prima correlazione era sotto certi aspetti attendile, non lo era affatto la seconda di cui, peraltro, solo uno studioso di fenomeni astrofisici poteva accorgersi.
    L'analisi, ripetuta per tutti i vulcani del mondo (in totale altri trentasei) di cui si disponeva di dati (almeno trenta eruzioni in periodo storico) di lungo periodo, portò a riscontrare che esisteva una sincronia planetaria delle rispettive sorgenti di alimentazione termica. Venivano così a cadere tutte le preesistenti ipotesi sui meccanismi di formazione e di alimentazione dei vulcani. Il fenomeno doveva essere spiegato in modo diverso, secondo una teoria, detta dello "effetto dinamo", di cui sentii allora per la prima volta parlare.
    Le sonde Pioneer nel 1973 e Voyager nel 1979 hanno rilevato che Giove emette sotto forma di radiazione più del doppio dell'energia che riceve dal Sole. Essendo la sua massa troppo piccola per consentire l'innesco di reazioni termonucleari, quali quelle che hanno luogo nel Sole, il fenomeno deve venire spiegato in altro modo. Al fenomeno è stato dato l'immaginifico nome di "effetto dinamo", perché in analogia di quanto avviene con una dinamo, rotazioni relative all'interno dei nuclei planetari "elettrizzati" generano un flusso di emissioni. L'effetto dinamo sarebbe una caratteristica anche della Terra, alla stregua di tutti i pianeti che hanno al loro interno nuclei fluidi elettricamente carichi.
    A completare il quadro del fenomeno le osservazioni delle sonde Voyager in relazione ad "Io", una delle lune di Giove. Io si rivelò essere il primo corpo conosciuto del Sistema solare a manifestare un'attività vulcanica, simile a quella terrestre. Tale attività viene attribuita alle sollecitazioni gravitazionali cui il satellite è sottoposto. Paragonabile per dimensioni alla Luna, Io viene continuamente sollecitato e "stirato" da un lato dall'attrazione gravitazionale di Giove, dall'altro da quella dell'omologo satellite Europa, che orbita a distanza ravvicinata con un periodo di circa 84 ore. Si ritiene che la sua attività vulcanica, sia dovuta al surriscaldamento del nucleo del corpo satellitare in seguito alla forze di trazione indotte dall'alternanza delle sollecitazioni gravitazionali.
    Sulla Terra il fenomeno sarebbe più complesso, comunque più sfumato nelle cause e con cicli di lungo e lunghissimo periodo. Ad influenzarlo dovrebbero essere fenomeni gravitazionali, dipendenti dalla posizione del sistema solare, quindi della Terra, nell'Universo, e dalle caratteristiche della zona spaziale attraversata, quali il cosiddetto "Serbatoio di Oort", in grado di alimentare con più intensità la "fornace solare", di conseguenza l'intensità dell'effetto dinamo sul nucleo fluido terrestre, con conseguenze su tutti i fenomeni fisici terrestri che l'estensione delle ricerche ad altre discipline, quali la climatologia, l'oceanografia, la fisica dell'atmosfera, comincia a rilevare.
    In particolare, per l'attualità del tema a seguito del conferimento del "Premio Nobel" ad Al Gore ed al "Cartello Intergovernativo sui Cambiamenti Climatici" (IPCC, nell'acronimo inglese), vogliamo richiamare l'attenzione sul fatto che sui fondi marini si trova scritta la storia delle variazioni climatiche ricavata analizzando il contenuto dell'isotopo pesante dell'ossigeno (O18) con l'ossigeno-16 (O16) nei sedimenti fossili di foraminiferi, forme di vita unicellulari che costituiscono parte del plancton oceanico.
    Il carbonato di calcio contenuto nel guscio dei molluschi fossili presenta quantità variabili di ossigeno 18, a seconda che l'organismo sia vissuto in acque calde o fredde. Misurando le quantità di questo isotopo nei fossili contenuti negli strati sedimentari è pertanto possibile ricostruire l'andamento dei climi nel corso della storia geologica. Queste variazioni potrebbero essere state causate dalla variazioni del flusso del calore di origine endogena, che si può supporre ingenerato dal cosiddetto "effetto dinamo".
    Un altro metodo si basa sulla misura del rapporto tra gli isotopi dell'Ossigeno 16 e 18 nei ghiacci perenni. Il rapporto della loro quantità nella neve (e quindi poi dei ghiacciai) dipende dalla temperatura media annuale.
    I carotaggi fossili hanno anche dimostrato un andamento sincrono tra variazioni di temperatura e contenuto di anidride carbonica (CO2) nell'atmosfera terrestre, ma senza essere sinora in grado di stabilire se esista un nesso di causalità o di semplice concomitanza dei fenomeni. Chi scrive propende per questa seconda ipotesi.
    La figura mostra l'andamento della concentrazione di CO2 in ppm (parti per milione) e della sincrona variazione di temperatura negli ultimi 400.000 anni. La presenza antropica è divenuta significativa solo negli ultimi due secoli, con un impatto crescente a seguito delle emissioni di anidride carbonica dovute a combustione di idrocarburi. Se l'ipotesi che la sua concentrazione nell'atmosfera, a partire dalla rivoluzione industriale, sia legata alla produzione di energia da idrocarburi e carbone appare plausibile, è assolutamente da escludersi per i millenni precedenti nei quali l'impatto antropico era irrilevante sotto questo profilo. Colpa dei dinosauri?
    Fatta questa digressione su una questione di attualità, che sta facendo discutere, in quanto si ipotizzano intrecci politici, economici, geopolitici e geostrategici, torniamo al caso Vesuvio, in particolare alla sua ciclicità, riscontrata da tempo, anche se non spiegata nelle cause e non correlata alla generalità dei fenomeni geofisici, comprese le variazioni climatiche, che a tal punto appaiono come influenzate dagli astri. Gli antichi, grandi osservatori del cielo, ci avrebbero visto giusto, anche se avevano spiegato il fenomeno con una interpretazione superstiziosa e non scientifica.
    Facciamo parlare il professor Giovanni Gregori, riportando integralmente stralci dalla sua relazione agli Atti del Convegno dell'Istituto "Luigi Sturzo" sul tema "Clima come storia e come storiografia", svoltosi nel novembre 1994.
    A proposito del Vesuvio, il cui ciclo si espleta in tre fasi che delineano un grafico con l'andamento a "tridente", si legge: «Si condiderino gli intervalli di tempo che intercorrono fra due successive eruzioni di un medesimo vulcano, e si constati come ci siano intervalli (o di numerosi decenni o di secoli) durante i quali le eruzioni si susseguono con ritmo relativamente frequente, intercalate da altri intervalli durante il quale il tempo intercorso fra due eruzioni successive è molto lungo. Il grafico relativo mostra molto chiaramente una regolarità che alterna cicli di maggiore e minore attività (figura 3a). È questo un algoritmo che è stato applicato per la prima volta nel 1928 dal professor Giuseppe Imbò, che è stato successivamente Direttore dell'Osservatorio Vesuviano».
    «Applicando il medesimo algoritmo di Imbò, menzionato più sopra, anziché sull'arco di 5-6 secoli sulla scala degli ultimi due millenni, si è trovata una ricorrenza ciclica (strutturata) (figure 3b e 3c) secondo la quale se il Vesuvio ha iniziato un nuovo "tridente" nel 1944, la prossima eruzione dovrebbe avvenire attorno al 2015÷2029. Dall'analisi della morfologia delle eruzioni, si è poi trovato anche che a conclusione o di un "primo" o di un "terzo dente" di ogni "tridente" si è sempre verificata un'eruzione sub-PIiniana. Dato che la prossima eruzione concluderebbe un "primo dente", dovrebbe dunque essere sub-Pliniana.
    L'ultima di tal fatta risale al 1631, provocò fra 2.000 e 10.000 vittime, che fu un gran numero considerando la ridotta densità abitativa dell'epoca. Vennero eruttati circa 0.35km3 di materiale prevalentemente nell'arco di 30 ore, durante le quali un'"alluvione" violenta e rapidissima di fango rovente investì soprattutto il versante occidentale del vulcano, fino a modificare la linea di costa del Golfo di Napoli.
    Quanto all'affidabilità di questa "previsione", va detto che l'occorrere dell'evento in un futuro imprecisato è un fatto da anni previsto e paventato da tutti i vulcanologi più autorevoli. La novità della "previsione" sta piuttosto nell'aver fornito un'indicazione temporale molto circostanziata. L'indeterminazione di 14 anni è poca cosa, considerando che un ciclo del Vesuvio ha una durata dell'ordine di 7 secoli, ed un errore di 14 anni è solo del 2%. Cicli di durata confrontabile, o comunque plurisecolare, sono stati riportati a posteriori anche in occasione di altre recenti eruzioni molto violente di altri vulcani (Unzen, Pinatubo).
    La "previsione" per il Vesuvio si basa su una presunzione di ragionevole regolarità del fenomeno, in base alla quale se il Vesuvio ha già completato due di tali cicli plurisecolari, è nella logica stessa del metodo scientifico attendersi che ne stia preparando un terzo. Tutto ciò deve dunque venire accettato come ragionevole ed attendibile, almeno finché non si sappiano addurre ragioni oggettive che possano far presumere che qualcosa sia cambiato nei meccanismi che alimentano il vulcano. Finché qualcuno non avanzi una qualche convincente ipotesi di tal fatta, comunque motivata, deontologicamente il geofisico non può esimersi dall'aspettarsi l'evento malaugurato. L'evento va temuto, ed è realistico paventarlo per quella data approssimativa (ma potrebbe anche anticipare o posticipare di qualche anno, peraltro con minor probabilità di occorrenza)».
    All'epoca qualcuno giudicò i miei scritti, che esponevano le teorie del profesor Gregori, alquanto allarmistici. C'è un esplicito riferimento a ciò nel pezzo del 22 novembre 1997. Comunque, l'allarme era stato dato ed oggi il Vesuvio è uno dei siti terrestri più attentamente e puntigliosamente sorvegliati. Su di esso vigila anche un satellite, perché l'unico vero segno premonitore che un'eruzione è prossima è un lieve sollevarsi del cratere, talmente piccolo da non potere venire rilevato da terra persino con i più sofisticati strumenti, mentre non sfugge all'osservazione di particolari strumenti satellitari detti interferometri.
    Oggi che il duplice servizio della CNN è tornato sull'argomento, ipotizzando l'eventualità di un'eruzione persino più disastrosa di quella del 79 d.C., sia pure con un rischio non temporalmente allocato, tornano di attualità le teorie e le previsioni del professor Gregori. Se, come sembra, il rischio di una disastrosa eruzione nel volgere massimo di un paio di decine di anni appare credibile e razionale, probabilmente anche a seguito degli studi e dei rilievi che si sono fatti in questi anni (l'allarme del professor Gregori non è stato ignorato), ci si deve chiedere se i piani di evacuazione approntati sono adeguati ad un'emergenza di questa portata, ed, in particolare, se Autorità locali e popolazione sono pienamente consapevoli del rischio e della sua portata e, magari, non abbiano invece vissuto come una sorta di eccentrica festa le esercitazioni che pure si sono fatte a riguardo.
    Allora si pone nuovamente il problema. L'informare del rischio di una catastrofe ritenuta ragionevolmente ipotizzabile significa fare allarmismo? Certo occorre grande responsabilità nel farlo e, a tal punto, il compito trascende persino il dovere di informare e la responsabilità nell'informare di noi giornalisti.
    Però, se gli studi, i dati e le osservazioni di questi ultimi anni, pur non dandone la certezza, portano a collocare il rischio di una nuova catastrofica nel volgere di qualche decennio, la popolazione, con tutte le cautele e senza allarmismi, deve, comunque a nostro avviso, venire correttamente ed esaurientemente informata. Un compito di cui le Autorità devono farsi carico nell'ambito dell'approntamento dei piani d'emergenza.


    Fonte www.agenziaradicale.com

    Edited by Giuseppeco. - 19/3/2017, 20:49
  8. .
    E dopo la Meningite il Morbillo con un aumento dei casi del 230% nei primi mesi dell'anno.
    La situazione in questo caso deve fare pensare forse più che per la meningite perchè l'aumento dei casi è veramente evidente e poco discutibile.

    www.ilpost.it/2017/03/17/morbillo-aumento-casi-vaccino/
  9. .
    Un incontro sull'argomento delle Scie chimiche in Senato a Roma lunedi 20 marzo, speriamo non lo annullino all'ultimo momento e si possa dibattere questo argomento anche in un palazzo delle istituzioni

    http://m.huffpost.com/it/entry/15281856
  10. .
    Alexia Ciao, qui dice meno di 200 l'anno del meningococco quello piu' pericoloso, due ogni tre giorni circa, se dovessero incrementarsi bisognerebbe iniziare a preoccuparsi. Tutti i tipi di meningite invece 1.000 l'anno con 100 casi fatali l'anno, uno ogni tre giorni, fonte dipartimento malattie infettive del ministero della sanita'. Nello stesso articolo dicono che il numero di chi si e fatto vaccinare nel 2016 e' aumentato del 77%..


    http://scienzaesalute.blogosfere.it/post/5...eningite-italia
  11. .
    Adesso annunciano che i vaccini saranno gratuiti, ovviamente sara lo stato a pagare le case farmaceutiche, quindi alla fin fine sempre noi.

    http://www.ansa.it/canale_saluteebenessere...312b028518.html

    Contiamo sul fatto che questa iniziativa sia fatta effettivamente per tutelare la salute di noi cittadini.
  12. .
    Negli ultimi mesi i mezzi di comunicazione di massa stanno dando molto risalto ai casi di meningite che avvengono in varie parti d'Italia.
    La Toscana sembra avere un focolaio di questa malattia relativamente sviluppato.
    Apro questa discussione per inserire notizie e nostri commenti sulla evoluzione e sul numero di questi casi
    E una vera epidemia? Puo' essere stata creata ad arte una situazione di allarme per fare gli interessi delle case farmaceutiche? Col tempo capiremo meglio.
  13. .
    Un consiglio per tutti, se qualcuno e importunato da un utente puo' cliccare sulla icona di questo utente e selezionare l'opzione "Blocca". In tal modo questo utente non potra' piu' scrivergli. E poi se lo ritiene necessario comunicarlo agli Admin.

    Edited by Giuseppeco. - 28/12/2016, 05:29
  14. .
    Benvenuta e grazie di esserti presentata Jikonsaseh!
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    Benvenuta Miky e grazie di esserti presentata
270 replies since 15/6/2013
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