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Ciao ragazzi; N.D.E., ovvero Near Death Experience, vissuta da chi per motivi legati a malattia o trauma violento, trovandosi in coma o in arresto cardiocircolatorio, si è trovato in una dimensione sconosciuta.
Tutti coloro che l'hanno provata, indipendentemente dal credo religioso o dallo status socio-culturale, la descrivono spesso in maniera simile: http://it.wikipedia.org/wiki/Esperienze_ai...ini_della_morte
1-l'ineffabilità, o l'estrema difficoltà nel poter descrivere la propria NDE e soprattutto lo stato di benessere vissuto;
2-la sensazione "fisica" di trovarsi fuori dal proprio corpo con la capacità di guardare il proprio corpo "dall'esterno"
3-(in particolare nei casi di morte violenta o improvvisa), l'assistere, come se si fosse una terza persona, alla constatazione della propria morte da parte di chi sopraggiunge;
4-l'attraversamento di una sorta di "tunnel" buio in fondo al quale si intravede distintamente una luce;
5-lo sperimentare una sensazione di grande pace e tranquillità fuori dallo spazio come lo conosciamo e soprattutto fuori dal nostro concetto di -tempo-;
6-la "revisione" di tutti gli istanti della vita terrena vissuta. Tale revisione viene descritta con difficoltà in quanto avverrebbe in maniera totale permettendo la visione contemporanea di ogni episodio della vita (anche dimenticato, anche relativo ai momenti immediatamente successivi della propria nascita);
7-l'incontro con "altri esseri": qualche volta definiti come spiriti sconosciuti, qualche volta persone care che hanno preceduto nella morte;
8-l'incontro con il grande "Essere di Luce" che viene descritto come una Fonte di Amore Totale e Incondizionato difficile da tradurre in parole ma identificato in maniera unanime in "Dio";
9-l'arrivo di un determinato momento (ma non vi è il tempo) o "confine" (anche se il concetto di spazio viene percepito differente dal nostro) che impedisce di proseguire oltre il viaggio/esperienza con la conseguente consapevolezza di dover "tornare indietro" ovvero alla "vita terrena";
10-il ritorno alla vita accompagnato da un sentimento di malinconia e/o rimpianto per non essere potuti rimanere nell'aldilà;
11-il timore di riferire l'esperienza vissuta ad altri per paura di non essere creduti ma contrastato dal desiderio di farlo come doverosa condivisione di qualcosa di estremamente prezioso e importante;
12-una volta "rientrati in vita" scompare il timore della morte ora vista come un felice passaggio ad una realtà superiore;
13-vengono modificati anche i valori sui quali la vita viene vissuta ponendo come essenziale scopo dell'esistenza l'"armonia" e l'"amore" per tutti gli esseri.
Addirittura c'è uno studio (344 pazienti valutati in 10 aa), pubblicato sull'autorevole rivista medica "The Lancet" da parte del cardiologo olandese Pin van Lommel, la cui conclusione in pratica definiva l'NDE un'esperienza cosciente, e non un epifenomeno dell'attività cerebrale. Questo studio venne, ovviamente, messo in discussione da qualche collega scettico; ecco la risposta di van Lommel (articolata ed interessante, quindi lunga...armatevi di pazienza):
www.nderf.org/Italian/von_lommel_italian.htm
Personalmente non sapevo dell'esperienza diretta vissuta, a suo tempo, dallo psichiatra Carl Jung, in seguito ad un incidente che lo portò al coma:
http://www.centroitalianoparapsicologia.ne...id=5&articolo=5
Come dicevo prima, questo fenomeno riguarda tutti, indipendentemente dalla professione:
http://www.ilnavigatorecurioso.it/2014/02/...r-circa-un-ora/
Concludo con un emozionante racconto (che avevo postato in tag a Gennaio) che vale la pena, per chi non l'avesse fatto, di essere letto. Magari con un fazzoletto in mano:
http://sebirblu.blogspot.it/2014/01/nde-de...e-conferma.html
Gli scettici possono dire quello che vogliono; il solco che va seguito, a mio avviso, è quello della conservazione dell'energia. E la vita che abbiamo, è un grandioso dono che va capitalizzato ogni giorno, nel bene e nei giorni più bui.
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