Ricerche sulle previsione dei Terremoti attraverso il Radon

Lo stato delle ricerche in questi ultimi anni dopo il terremoto dell'Aquila

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    "Mi posi all'opera piu fiducioso che mai convinto che nulla assolutamente nulla avviene a caso nell'Universo" Raffaele Bendandi

    Group
    Moderator
    Posts
    471
    Reputation
    +157
    Location
    Milano

    Status
    Offline
    Ciao inizio una nuova discussione sullo studio di un altro precursore molto importante dei terremoti, il gas Radon

    In Italia ovviamente il ricercatore più conosciuto è Giampaolo Giuliani conosciuto per l'allarme che diede nei giorni precedenti il terribile terremoto dell'Aquila

    www.fondazionegiuliani.it/

    Su questo metodo che molti cattedratici ufficiali sminuiscono volevo invece segnalare un interessante articolo di archivio del ilsole24ore

    www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4...oni-radon.shtml

    Venerdi 27 marzo le macchine cominciano a segnalare un'attività anomala, com'era accaduto nel 2002, alla vigilia del terremoto di S. Giuliano, nel 2003 prima del sisma sui Monti Frentani, nel 2004 ad Ascoli Piceno ecc. I picchi arrivano giovedi 2 e venerdi 3 aprile.

    Le misure effettuate dal tecnico dell'Inaf Giampaolo Giuliani nei giorni precedenti il terremoto dell'Aquila appartengono ad una serie di osservazioni iniziate parecchi anni fa e condivise con i fisici Victor Aleeksenco, direttore negli anni '70 del laboratorio russo underground di Baksan, e Nicola Zaccheo, all'epoca ricercatore alla Caltech University di Pasadena (vedi Il Sole 24 Ore del 10-6-2005):
    risale a otto anni fa, infatti, la messa a punto del primo apparato rivelatore, con cui si decide di analizzare il fenomeno delle emissioni del radon, un gas che si libera dal sottosuolo in particolari situazioni d'instabilità e che si sospetta legato ai terremoti.
    Il fenomeno, va precisato, è già noto da tempo e ben descritto in un lavoro svolto da Chu King per lo U.S Geological Survey.

    Ma la previsione dei terremoti è materia difficile, su cui ci si deve muovere con i piedi di piombo: se si annuncia un terremoto, bisogna anche dire quando, dove, quanto, e una generica stranezza nel comportamento del radon non basta. Anche a voler essere cauti, però, le misure di Giuliani sono tali e tante che un paese ad altissimo rischio sismico dovrebbe prenderlo in considerazione e lavorarci seriamente sopra.
    Tutto si basa su un particolare algoritmo ed un rivelatore di tipo innovativo, derivato dalla Fisica delle particelle, che segnala gli spike-likes, picchi istantanei tipici del radon: picchi che sembra si siano sempre prodotti finora nell'area interessata e nell'imminenza di scosse (poi puntualmente registrate dall'Ingv).

    Non è un caso che di mezzo ci sia la Caen, industria toscana con sedi operative negli Usa, che sui grandi esperimenti di Fisica ha costruito la sua fortuna. La Caen si è occupata per vari anni dell'ottimizzazione del sistema radon e dell'analisi dei dati, sperando di avviare un programma di ricerca con le autorità del settore e di sperimentare la tecnologia su scala maggiore: "La nostra idea –spiega il Presidente Marcello Givoletti- era quella di costruire una rete di sensori nei territori a più alto rischio. Ma dopo anni di lavoro, ci siamo dovuti arrendere: poiché la nostra proposta non aveva seguito, abbiamo deciso di sospendere gli sforzi e gli investimenti, e abbiamo affidato gli strumenti a Giampaolo Giuliani, restando però sempre al corrente dei dati, fino a quelli della scorsa settimana".

    A credere che la strada del radon sia degna di essere percorsa è anche Giacomo Cuttone, che presiede la commissione scientifica nazionale V dell'Infn: "Quello che serve per valutare l'efficacia del metodo e l'efficienza del sistema, è anzitutto una rete in grado di effettuare le misure del radon in continuità e su vasta area, e quindi un team interdisciplinare che integri competenze come le nostre nel campo dei rivelatori, con altre competenze tra cui quelle che fortunatamente il nostro paese possiede in campo geosismologico."

    (*) giornalista scientifica
    DISTI, Distretto dell'Informazione Scientifica e Tecnologica

    Ed una spiegazione più tecnica fatta da uno studio dell'INGV con la collaborazione dell'università di Roma3 e qui i commenti si sprecherebbero ma preferisco passare oltre..

    www.geologi.info/il-radon-come-prec...ews_x_4313.html

    Nuova luce sui meccanismi che determinano la diminuzione e l’aumento del rilascio del gas radon prima di un terremoto grazie ad uno studio firmato dagli studiosi dell’INGV e dell’Università Roma Tre in fase di pubblicazione su Geophysical Reaserch Letters (GRL). Il lavoro spiega che la diminuzione di gas radon può essere il precursore di processi di fratturazione e quindi anomalie negative di rilascio di gas dovrebbero essere considerate indicatrici di imminenti rotture.

    La deformazione e la rottura di rocce durante un terremoto può portare sia alla diminuzione che all’aumento del radon. Come spiegano gli scienziati, è noto che le rocce hanno un contenuto molto variabile di porosità (cioè dei vuoti al loro interno). Quelle rocce, come basalti o graniti ad esempio, che contengono piccolissime quantità di vuoto sottoposte a un carico daranno luogo a rotture con aumento di emissione del radon. Ma in tantissimi casi, sia in aree vulcaniche (basti pensare ai tufi) che in zone di faglia (ad es. arenarie e conglomerati o molte rocce carbonatiche) le rocce contengono un alta percentuale di vuoti, spesso superiore anche al 30%.

    Queste rocce sottoposte a carico “imploderanno” chiudendo inizialmente i vuoti disponibili, fino a che raggiunta una soglia di densificazione critica, si assisterà alla formazione di fratture. In termini di rilascio di gas, come il radon, questo si tradurrà inizialmente in una diminuzione di emissione (meno vuoti, meno spazi per i gas) e soltanto quando si formeranno fratture, che rappresentano nuove ‘vie’ per i gas, l’emissione di radon aumenterà rispetto al suo valore di fondo.

    In conclusione sono stati isolati i meccanismi fisici nelle rocce responsabili della diminuzione e dell’aumento dell’emissione di radon osservati sul terreno prima di eventi sismici o vulcanici. Questo ci permetterà nei prossimi anni di sviluppare un modello per i cambiamenti di emissione di radon osservati e fornire un supporto quantitativo all’interpretazione delle anomalie di questo gas prima di eventi sismici e vulcanici.

    Il Professor Enzo Boschi, presidente dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia sottolinea che il terremoto è una frattura delle rocce che costituiscono la crosta terrestre. Alla frattura si arriva in seguito ad un lungo processo di deformazione di quella che sarà la zona epicentrale. La deformazione provoca variazioni delle proprietà fisiche e chimiche delle rocce.

    Queste variazioni sono chiamate fenomeni “precursori” perché talvolta precedono un terremoto. Il loro studio è fondamentale per capire come avviare il processo di deformazione. Tale processo è strettamente connesso alla dinamica interna molto energetica del nostro Pianeta. Quindi lo studio dei fenomeni precursori può farci capire come funziona la Terra. In questo senso il lavoro è un progresso fondamentale.


    Fonte: INGV
     
    Top
    .
  2.     +1   +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    551
    Reputation
    +186

    Status
    Offline
    Ciao. Le variazioni del radon sono una delle tante anomalie che si verificano prima di un sisma. La natura, intesa come comportamento degli animali e crescita delle coltivazioni, prima delle scosse in Emilia ed Umbria ha avvisato l'uomo:
    http://pianetablunews.wordpress.com/2014/0...ia-e-in-umbria/
    Sono perplesso solo sul pessimismo al termine dell'articolo. Credo che l'osservazione attenta e la ricerca fatta come si deve porterà lontano.
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    Group
    Member
    Posts
    551
    Reputation
    +186

    Status
    Offline
    Ciao. Giampaolo Giuliani ha ufficializzato il "progetto Tellus", attraverso il quale si propone, con un algoritmo, di prevedere i terremoti anche grazie agli incrementi del gas Radon.
    http://www.meteoweb.eu/2014/02/previsione-...-teorie/266069/

    Dall'Universita' di L'Aquila 4 ricercatori smontano però la correlazione tra emissione di Radon e sismi, quantomeno per il terremoto in Abruzzo di qualche anno fa:
    “…Si tratta in sostanza di uno studio volto a verificare se nel periodo precendente il terremoto ci sia stato o meno un aumento considerevole del gas radon, confrontando i dati del 2009 con quelli del 2004. Lo studio dimostra che in prossimità della scossa del 6 aprile non c’è stato alcun aumento di tale gas e dunque smentisce chi aveva sostenuto il contrario. Ne approfitto per ricordare – continua la De Luca - che Giuliani ha sempre dichiarato cose non supportate da alcun dato scientifico e non ha mai resi pubblici i risultati sottoponendoli alla comunità scientifica“.

    Come vedete, il dibattito (e la ricerca) e' ampiamente in essere.
     
    Top
    .
  4.     +1   -1
     
    .
    Avatar

    "Mi posi all'opera piu fiducioso che mai convinto che nulla assolutamente nulla avviene a caso nell'Universo" Raffaele Bendandi

    Group
    Moderator
    Posts
    471
    Reputation
    +157
    Location
    Milano

    Status
    Offline
    Da rimanere sconcertati e indignati anche!!!

    https://krapfen.wordpress.com/2008/06/05/p...ome-prevederli/
     
    Top
    .
3 replies since 24/1/2014, 22:20   150 views
  Share  
.